PREISTORIA
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Ocra, I colori della preistoria
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L’ocra è una roccia composta da minerali del ferro con una componente argillosa; allo stato naturale si presenta sotto forma di aggregato dall’aspetto terroso, a volte compatto, altre dall’aspetto pulverulento.
I minerali del ferro sono costituiti da ematite e limonite. L’ematite è un ossido di ferro il cui nome deriva dal greco ematos che significa sangue per via del colore delle sue polveri.
La varietà terrosa di questo minerale è detta ocra rossa e si presenta dura, molto pesante, fragile e priva di sfaldatura, opaca, ma con riflessi rosso sangue nelle lamine sottili; polvere rosso scuro. L’ocra rossa è abbastanza comune in Sardegna e si forma principalmente nelle pegmatiti e in ambiente ossidante nelle rocce eruttive e si distingue principalmente per la caratteristica strisciata rossa.
La limonite è un insieme di idrossidi di ferro di colore giallo-marrone e la sua variante terrosa è detta ocra gialla. L’uomo preistorico ha utilizzato nei più variati modi le proprietà coloranti dell’ocra: pitture rupestri, decorazione della ceramica e di altri manufatti, pittura del corpo. Nella sua variante rossa è stata impiegata nei rituali funerari per via del suo colore, il colore del sangue, simbolo di rinascita e rigenerazione.
Dopo una breve spiegazione sulla natura e l’utilizzo dell’ocra da parte degli uomini del Neolitico, ai bambini/ragazzi sarà dato un frammento di roccia. Con il supporto degli archeologi e degli operatori verranno spiegate le tecniche di macinazione e gli effetti che questa produce; una volta completate queste operazioni la polvere di ocra sarà raccolta in altro recipiente e, dopo essere sciolta in acqua o latte, i bambini/ragazzi decideranno come utilizzarla.
Tutte le operazioni saranno sempre accompagnate da chiarimenti, aneddoti e curiosità riguardo all’uso che l’uomo ha fatto di questo prezioso colorante naturale nella storia.